I biologi trovano somiglianze sorprendenti tra l'Alzheimer e il COVID-19 a lungo termine

In un nuovo studio, gli scienziati dell'Università australiana La Trobe hanno scoperto che le proteine ​​vengono generate

Il virus SARS-CoV-2 può formarsigrumi simili a quelli trovati nel cervello dei pazienti con malattia di Alzheimer. I biologi ipotizzano che questo meccanismo possa essere alla base di sintomi neurologici persistenti come la confusione mentale. È già stato osservato in molti pazienti affetti da COVID-19 a lungo termine.

Molti dei sintomi del lungo COVID-19possono assomigliare ai primi stadi di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il morbo di Parkinson. Ciò ha spinto alcuni ricercatori a studiare le somiglianze tra le due malattie.

Ora gli scienziati hanno confermato la sorprendente somiglianzatra la malattia di Alzheimer e il lungo COVID-19. Hanno presentato prove che il nuovo coronavirus può generare grumi proteici simili a quelli osservati nel cervello dei pazienti affetti da demenza. I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Communications.

Utilizzando una combinazione di modellazione computerizzatae negli esperimenti in vitro, gli scienziati hanno dimostrato che due peptidi specifici generati dal virus SARS-CoV-2 possono assemblarsi in strutture che ricordano gli accumuli di proteine ​​amiloidi tossiche spesso osservati nella malattia di Alzheimer.

Tuttavia, gli autori dello studio lo hanno notatoÈ necessario ulteriore lavoro per comprendere l'impatto di questi cluster proteici sugli esseri umani. Tuttavia, questi primi risultati suggeriscono già un meccanismo plausibile per spiegare i sintomi neurologici persistenti osservati nei pazienti con COVID-19 da lungo tempo.

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